Sequestro di Persona, Riduzione in Schiavitù e Traffico di Esseri Umani. Studi sul Crimen Plagii dall’Età Dioclezianea al V Secolo d.C.
Paola Ombretta Cuneo
Il crimen plagii dall’età dioclezianea al tardo Impero è diventato, rispetto al crimine in origine previsto dalla lex Fabia, un contenitore di fattispecie diverse che coesistono tra loro: in quest’epoca, infatti, il crimine individua sovente più azioni criminose: il sequestro di persona, la riduzione in schiavitù ed il traffico di esseri umani, siano essi liberi o schiavi, adulti o bambini. Spiccano in questi secoli, in particolare, due costituzioni: una prima di Massimiano, che individua, verosimilmente, un «reato continuato» al fine di applicare la pena più grave nei confronti dei colpevoli di plagio ogni qualvolta si riscontri un concorso di persone nel reato; un’altra singolare costituzione è quella di Costantino, la quale prevede pene severe in caso di aggravanti e riguarda un crimen plagii ancora più riprovevole, in quanto le vittime sono i minori. L’analisi delle fonti giuridiche mette in evidenza le trasformazioni di questo crimine, la gravità che questo rappresentava per l’Impero, il conseguente inasprimento delle pene, ma, soprattutto, come in tempi diversi erano andate appunto ad enuclearsi fattispecie differenti intorno a quelle previste in origine dalla lex Fabia, mentre d’altra parte avevano continuato a coesistere, nonostante le diverse azioni criminose, le diverse procedure nonché le diverse pene comminate.
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
145 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Paola Ombretta Cuneo
Paola Ombretta Cuneo, nata a Pavia il 27 marzo 1963, è ricercatrice di Diritto Romano all’Università di Milano-Bicocca e affidataria del corso di Elementi di Diritto Romano pubblico e privato. È socia dell’Accademia Romanistica Costantiniana e dell’Associazione di Studi tardoantichi. Ha pubblicato una monografia dal titolo «La legislazione di Costantino II, Costanzo II e Costante (337-361)», Milano, Giuffré, 1997, p.CXVIII, 518 e numerosi articoli sul diritto nel tardo impero romano.