La monografia indaga su Publio Rutilio Rufo, iurisperitus, storico, politico romano vissuto tra la metà del II e i primi decenni del I secolo a.C. Amico degli Scipioni, aderì allo stoicismo di Panezio che si rivelò non solo una opzione dottrinale, ma una scelta di vita: emblematica, in tal senso, la condotta tenuta durante lo svolgimento del processo a seguito del quale fu giudicato colpevole del crimen de repetundis. L’Autrice, dopo aver proposto, sulla base dei dati testuali, una rilettura delle vicende della vita, del cursus honorum e della formazione culturale del giureconsulto, individua e discute i fragmenta delle opere storiche scritte da Rutilio durante gli anni dell’esilio, le testimonianze delle fonti relative agli interventi riconducibili alla sua attività di praetor urbanus, i fragmenta orationum e le regulae iuris, al fine di far luce sulla sua complessa e poliedrica personalità e di ricostruirne il pensiero giuridico così come sedimentatosi nelle fonti antiche.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
142 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Annamaria Manzo
Manzo Annamaria Manzo è professore associato di Diritto romano e diritti dell'antichità presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli. Ha già pubblicato, nella collana della Facoltà di Giurisprudenza della Seconda Università di Napoli, la monografia La lex Licinia Sextia de modo agrorum. Lotte e leggi agrarie tra il V e il IV secolo a.C. (2001), nonché numerosi saggi, in riviste e opere collettanee, su argomenti vari di diritto romano. Nel 2020 ha pubblicato la monografia dal titolo Riflessione storiografica e pensiero giuridico in Quinto Elio Tuberone il giovane.