La fragilità della democrazia Manipolazione istituzionale ed eversione nel colpo di Stato oligarchico del 411 a.C. ad Atene
La fragilità della democrazia Manipolazione istituzionale ed eversione nel colpo di Stato oligarchico del 411 a.C. ad Atene

La fragilità della democrazia

Manipolazione istituzionale ed eversione nel colpo di Stato oligarchico del 411 a.C. ad Atene

Nel giugno del 411 a.C. ad Atene fu abbattuto il regime democratico ad opera di una congiura oligarchica che da mesi aveva preparato il conseguimento di tale obiettivo. La democrazia fu scardinata dall’interno, tramite un ricorso limitato ad azioni di violenza e mediante piuttosto un sapiente sfruttamento delle istituzioni cittadine, tanto quelle ordinarie, quanto quelle d’emergenza. In questo modo, la volontà popolare fu manipolata tramite una molteplicità di tecniche, che si differenziano sia per grado di legittimità, sia per sede in cui vennero esercitate: propaganda, ricorso a slogan particolari come quello dell’emergenza, intimidazione, corruzione, azioni di disturbo del dibattito nelle sedi istituzionali, pressioni esercitate sui votanti in contesti deliberativi ed elettorali. L’analisi di tali strumenti di lotta politica mostra che la tutela della democrazia, sistema fragile ed esposto alla manipolazione di chi meglio ne conosce i meccanismi e le dinamiche, non risiede unicamente nel rispetto formale di procedure e istituzioni, bensì anche nel versante più sostanziale del rispetto dei suoi principi fondanti.

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Sull'autore

Paolo A. Tuci

Paolo A. Tuci è ricercatore t.d. presso il Dipartimento di Scienze umane dell’Università Europea di Roma. Si interessa di storia istituzionale della Grecia antica, con particolare riferimento al tema della manipolazione della volontà popolare nella democrazia ateniese, e di storia della storiografi a antica (Diodoro, Polibio), anche frammentaria (Clidemo).

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