Operazione resistente a una definizione univoca, oscillante com'è tra traduzione e scrittura ex novo e autonoma, lo statuto dell'autore e la natura del testo che ne sortisce e persino il termine autotraduzione sono stati messi variamente in discussione. È fuori dubbio, dunque, la problematicità del tema, così come la sua interdisciplinarità; altrettanto indiscutibili sono, invece, nella geografia e storia dell'autotraduzione: la vastità dei domini, dalla letteratura alla trattatistica di ogni genere; la vitalità fin dall'antico; l'universalità, che chiama in campo le più varie combinazioni linguistiche, dialetti inclusi; oltre, naturalmente, alle escursioni tra forme di comunicazione diverse, linguaggi verbali e non verbali e multimediali. Nel mondo contemporaneo nuovi fattori hanno massicciamente esteso e rivestito di significati inediti le occasioni e le necessità d'uso della lingua degli altri, dando vita a nuove diglossie e nuovi bi(e pluri)linguismi che possono talvolta intersecarsi con l'esperienza della costrizione e della autotraduzione forzata. Si tratta, principalmente, delle esperienze maturate nel mondo della migrazione, a cui la storia dell'autotraduzione guarda attualmente con grande interesse. L'invito lanciato dal CRC LIDIA (Centro di Ricerca Coordinata dell'Ateneo di Milano sulle lingue d’adozione) per una nuova riflessione sull'autotraduzione è stato raccolto dagli autori dei contributi di questo volume, che prende in esame nuovi casi disposti sopra un asse cronologico lungo e variegato, spaziando tra realtà geografiche assai lontane tra loro. Gabriella Cartago è professore ordinario di Linguistica.
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Yes -
Language
Italian -
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175 -
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