La Figura del Morisco nella Drammaturgia Spagnola dei Secoli XVI e XVII
Tra Storia ed Evoluzione Letteraria
Benedetta Belloni
La monografia si propone di esaminare la figura del morisco all'interno della dimensione teatrale spagnola dei secoli XVI e XVII. Lo scopo è di dimostrare che il personaggio ispano-musulmano affiora, nei casi letterari analizzati, come riflesso di un'immagine stereotipata costruita dai membri della comunità dominante. Una prima parte dello studio è incentrata sull'esposizione delle circostanze storiche che hanno contribuito a determinare la cuestión morisca, identificandone i punti primari a livello socio-politico, geografico ed economico. In un secondo tempo, si presenta il protagonista della ricerca contestualizzandolo da un punto di vista religioso, culturale e sociale. L'attenzione si concentra in seguito sull'analisi della rappresentazione deformata del soggetto morisco: lo studio dei meccanismi di stereotipizzazione evidenzia l'effettività di un progetto di discriminazione e marginalizzazione nei confronti degli individui appartenenti alla minoranza ispano-musulmana. Al fine di verificare se gli stessi processi si siano consolidati anche nel discorso letterario dell'epoca, viene rintracciata la figura all'interno del teatro spagnolo rinascimentale e barocco per poi esaminarne le caratteristiche e l'evoluzione. Nella seconda parte, dunque, l'analisi si sofferma sulle modalità di raffigurazione del personaggio ispanoislamico nella produzione di tre significativi autori del teatro spagnolo della seconda metà del secolo XVI: Diego Sánchez de Badajoz, Juan Timoneda e Lope de Rueda. In seguito, viene osservato il ruolo che ricopre il morisco all'interno di un corpus di nove commedie di Lope de Vega, indagando, nello specifico, quattro aspetti del procedimento comico di cui sembrerebbe essersi servito il drammaturgo spagnolo per ribadire la categorizzazione sociale anche a livello letterario.
El trabajo se propone examinar la figura del morisco en el teatro español de los siglos XVI y XVII. El objetivo es demostrar que el personaje hispano-musulmán aparece, en los casos literarios analizados, como reflejo de una imagen estereotipada construida por los miembros de la comunidad dominante. La primera parte del estudio se centra en la explicación de las circunstancias históricas que contribuyeron a determinar la “cuestión morisca”, con la intención de identificar los puntos principales del “problema” a nivel socio-político, geográfico y económico. Se presenta a continuación al protagonista del estudio a través de una contextualización desde un punto de vista religioso, cultural y social. La atención se enfoca después en el análisis de la representación deformada del sujeto-morisco: la observación de los mecanismos de estereotipización evidencia la efectividad de un proyecto de discriminación contra los individuos pertenecientes a la minoría hispano-musulmana. Con el propósito de comprobar si el mismo proceso de marginalización también se consolidó en el discurso literario de la época, se localiza al personaje del morisco en la dimensión teatral renacentista y barroca para luego examinar sus características y su evolución. En la segunda parte del estudio, por tanto, el análisis se focaliza en las modalidades de representación de la figura del hispano-islámico en la producción de tres significativos autores del teatro español de la segunda mitad del siglo XVI: Diego Sánchez de Badajoz, Juan Timoneda y Lope de Rueda. Posteriormente, se observa el papel que desarrolla el personaje del morisco en un corpus de nueve comedias de Lope de Vega, investigando de forma particular cuatro aspectos del procedimiento cómico que el dramaturgo parece haber utilizado para revalidar la categorización social de la figura también dentro de la dimensión literaria.Book details
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Yes -
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Italian -
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363 -
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