Il protagonismo femminile nell’opera di Ada Negri

Il protagonismo femminile nell’opera di Ada Negri

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Per qualche decennio, Ada Negri è stata la più celebre poetessa italiana. Dai versi di vibrante protesta sociale e fascinosa allusività autobiografica che sul finire dell’Ottocento la resero nota come «la vergine rossa», all’onore dell’Accademia d’Italia – prima e unica donna –, fino all’oblio pressoché totale, la parabola dell’autrice di Lodi conserva ancora oggi acuti motivi di interesse critico. Abilissima nel calibrare fermenti di novità e modelli retorici tradizionali, la Negri compensa la diffidenza dei letterati ufficiali con il consenso vasto di un pubblico non umanisticamente educato che, nell’Italia giolittiana e poi fascista, ne apprezza le risorse espressive e l’efficacia rappresentativa. Sullo sfondo del contesto storico culturale della «capitale morale», il libro indaga le scelte morfologiche, le opzioni metriche e stilistiche, le tecniche compositive di volta in volta esperite: ad essere illuminato è un percorso artistico tanto più estraneo al modernismo novecentesco quanto più incline a captare le suggestioni tematiche e figurative diffuse presso la platea dei lettori e delle lettrici del nuovo secolo. Il vigore declamatorio, l’orecchiabilità ritmica e l’iconografia seduttiva dei primi libri poetici, Fatalità (1892) e Tempeste (1895), riecheggiano le note del verbo socialista, mentre le sillogi in prosa dei decenni successivi (Le solitarie, 1917; Finestre alte, 1923; Le strade, 1926; Sorelle, 1929), frutto di un’infaticabile attività pubblicistica, esibiscono la varietà tipologica della narrazione a misura breve, componendo un originale repertorio di ritratti femminili. Infine, la trasfigurazione candida e spregiudicata della propria leggenda nel romanzo auto biografico, Stella mattutina (1921), compendia, con cangiante ambiguità, i caratteri costitutivi di una produzione interamente giocata su un acceso protagonismo d’autore.

About the author

Elisa Gambaro

Elisa Gambaro (Milano, 1975) ha conseguito il Dottorato di ricerca in Storia della lingua e della letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Milano. Attualmente è assegnista presso il Centro APICE e collabora con la cattedra di letteratura italiana contemporanea. Ha svolto indagini critiche su poeti e narratori del secondo Novecento, fra cui Franco Fortini, Elsa Morante, Giosue Bonfanti. Suoi saggi sono apparsi su «Culture», «L’ospite ingrato», «Oltrecorrente», «Tirature».

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